
Soprannomi spagnoli maschili
Ci sono nomi che sembrano usciti da una telenovela, altri da una partita di calcetto. I soprannomi spagnoli maschili sono un mix strano e irresistibile: suonano forti, ma anche affettuosi. Hanno dentro il ritmo, il fuoco e l’ironia tipica di chi sa prendersi in giro… ma senza perdere stile.
A me è sempre piaciuto usarli in chat, un po’ come faccio con certi soprannomi fighissimi: servono per ridere, sì, ma anche per dire “sei mio”, a modo mio. E non importa se lo chiamo “papacito loco” o “capitán del sofá” — lui capisce. E ride. E resta.
Soprannomi spagnoli maschili
Papacito
Gordito
Cariñín
Churro
Mi rey
Guapetón
Amorcito
Tigre
Osito
Mi bombón
Traviesín
Mi torbellino
Bebé león
Mi campeón
Mi bandido
Caramelito
Tontorrón
Chico guapo
Guerrerito
Peluchón
Lobito
Chico dulce
Mi lobo
Corazoncito
Besucón
Mi moreno
Mi vaquero
Bombón de azúcar
Mi rugidito
Torito lindo
Chiquitín
Papucho
Mi loco
Cabezón
Amor de mi vida
Toro manso
Mi payasito
Pelitos
Panecillo
Pollito fiero
Mi cachorrito
Besito fuerte
Solcito
Chiquilín
Mi pillo
Tiburoncito
Mi sombra
Mi malote
Guapito mío
Muñequito
Mi travieso
Tontito guapo
Pechito caliente
Cielo mío
Chico fiero
Mi tormento
Mi ardilla
Mi dormilón
Amorcete
Besito oscuro
Cariñito fuerte
Mi pirata
Orejitas
Cariñete
Leoncito
Mi pantera
Bravucón
Azucarito
Patita valiente
Mi solecito
Osote bravo
Mi suspiro
Chiquillo
Cariñín de guerra
Mi relámpago
Capitán loco
Mi caballero
Mi locurita
Pollito guerrero
Torbellino de amor
Corazón torpe
Mi bicho lindo
Mi sabrosito
Cabecita mía
Pan con miel
Mi granito
Mostachón
Mi bigotito
Guapo dormido
Tortillita
Besito loco
Mi ojazos
Lobito feroz
Torito bravo
Mi canelón
Perrito fiel
Mi sorpresita
Pelito suave
Carita de ángel
Mi chulo
Chocoboy
Mi lunático
Mi bomboncito
Mi bebé gigante
Pequeño torbellino
Cara de pan
Mi gladiador
Amorote
Osito malvado
Tigre dormilón
Cariñito fuerte
Panecito frito
Gallito contento
Mi cohete
Mi terremoto
Mi marcianito
Bomboncito bravo
Peludo guapo
Mi marinero
Mi tigrecito
Mi bombazo
Mi tormentita
Fiera linda
Guerrero de sofá
Mi caballito
Espadachín
Mi centella
Monito risueño
Cariñito travieso
Mi soldadito
Mi granujilla
Besito valiente
Capitán del sofá
Mi bro
Peluchín de guerra
Mi napoletano bello
Azúcar en botas
Panucho valiente
Mi héroe torpe
Torbellino napoletano
Comandante dulce
Chiquitín de fuego
Mi sombra dulce
Ojitos dormidos
Gallito valiente
Mi cuquito
Besote escondido
Mi pastillita
Cariñete de batalla
Mi luchadorcito
Ojito pícaro
Mi soldado tímido
Travesurilla
Puchero fiel
Pez globo mío
Caracollito
Azucarón
Cocodrilo fiel
Pastelito salvaje
Osito con casco
Chico relámpago
Mi generalito
Fuertecito de azúcar
Mi napolitano guapo
Mi motorcito
Mi panalito
Tronquito valiente
Soldado con risa
Peluchito feroz
Mi bambolín
Caballito feliz
Mi rayo lento
Mi bestia blanda
Cariñito del día
Mi ángel raro
Orejitas de sol
Mi terremotito dulce
Fiero pastelito
Tigre cariñoso
Comandante suave
Caporalito tierno
Mi teniente bobo
Soldadito feliz
Mi tigre con voz
Corazón de metralla
Ojazos de artillería
Guapetón de uniforme
Mi armita secreta
Coronel guapo
Recluta bello
Chico de batalla
Mi sargento de azúcar
Peluchito con botas
A volte li usi solo per scherzo. Altre volte ci pensi per giorni, come se stessi cercando il nome perfetto per un personaggio inventato. Ma poi succede: lo chiami “papacito bravo” per gioco, e da quel momento è solo quello. I soprannomi spagnoli maschili nascono così. Per ridere, certo. Ma anche per dire “sei mio” senza diventare seri.
Uno dei miei preferiti era “capitán del sofá”. Sembrava una presa in giro, e in parte lo era. Ma dentro c’era anche affetto, complicità, quella voglia di far sorridere chi ami senza spiegare troppo.
Un po’ come con certi soprannomi per Francesco: funzionano perché sono semplici. Perché sono veri.
E poi c’è chi ha il dono di portare bene qualsiasi nomignolo. Quelli che puoi chiamare “torito loco” o “bombón de batalla” senza che si offendano. Anzi, si sciolgono.
Un po’ come chi indossa con naturalezza soprannomi maschili anche quando sembrano troppo teneri, o chi riesce a essere insieme buffo e sexy come nei soprannomi francesi, senza perdere un grammo di fascino.
E poi ci sono i duri. Quelli che ridono solo con gli occhi, ma che se li chiami “soldadito de azúcar” non ti rispondono. Però sorridono.
A loro dedico i miei soprannomi militari: perché anche un cuore blindato, a volte, ha bisogno di un nome stupido per crollare.
E se infine uno lo chiami “napoletano guapo”… e lui ride? Allora sì, hai trovato il soprannome giusto.
Quello che ti resta in bocca anche quando non c’è più nessuno da chiamare.
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